Per offrire ad amici e famigliari un ricordo speciale è necessario selezionare con cura gli ingredienti: prendete due giorni a Carpi, farcite con arte e cultura, aggiungete un pizzico di storia e buona tavola quanto basta.
Carpi conserva un patrimonio artistico con testimonianze d’epoca medioevale, ma soprattutto rinascimentali.
Il toponimo “Carpi” è da collegarsi alla realtà del paesaggio medio-padano in epoca alto-medievale, dove era particolarmente diffuso l’albero del carpinus. La leggenda narra che Astolfo, re dei Longobardi, era solito andare a caccia in umide paludi ed intricate foreste con il suo fedele falcone. Un giorno lanciò il suo falco all’inseguimento di una preda, ma poco dopo il falcone sparì nel bosco senza lasciare alcuna traccia di sè. Re Astolfo lo cercò disperatamente ovunque, ma invano. Decise pertanto di fare un voto: se lo avesse ritrovato avrebbe fondato una città e una Chiesa dedicata alla Madonna. Finalmente, dopo numerose ricerche, lo vide appollaiato sul ramo di un enorme albero di carpine. Il re decise quindi di rispettare il giuramento fatto e pertanto fondò la città che chiamò ” Carpi” dal nome dell’albero e fece costruire la Chiesa di Santa Maria in Arce conosciuta poi come La Sagra.
Se la Carpi medioevale è racchiusa in Piazzale le Re Astolfo dove si trova La Sagra, la città rinascimentale vive in Piazza dei Martiri, antico Borgo Gioioso, centro ed anima della città. Sulla piazza, terza in Italia per dimensioni (circa 15.000 mq), si affacciano il Palazzo dei Pio, la Cattedrale, il Portico Lungo, il Teatro Comunale ed il Portico del Grano.